LUI! IL RITORNO DEL RE?
di padre Maurizio Botta (Edizioni Messaggero Padova)
Gesù non è lo smidollato dallo sguardo dolce raffigurato su certi santini devozionali! Gesù grida, si indigna, ha la forza fisica per far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete. Gesù dice cose durissime a costo di portare su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione. Gesù accusa i farisei di essere vipere, ipocriti. Gesù sceglie e rimprovera. Gesù prega, perdona, accoglie. Gesù non risponde a tutte le domande e non ha paura di deludere. Gesù sta anche in silenzio e quando parla dice cose non immediatamente comprensibili. Gesù Cristo non cambia rispetto a quello del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno, inesorabilmente diverso.
SALE NON MIELE
di don Luigi Maria Epicoco (Edizioni San Paolo)
«Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire» (George Bernanos, Il diario di un curato di campagna).
Prendendo spunto da questa cruda ma realistica affermazione di Bernanos, don Luigi Maria Epicoco accompagna il lettore in un vero e proprio ripensamento delle potenzialità della vita cristiana, partendo dalla contestazione di una certa visione “buonista” della fede e ricordandoci che la vita del credente non dipende da nessuna legge che non sia quella della Carità di Cristo a noi donata nel Battesimo. Non a caso «i santi sono quelli a cui funziona il Battesimo», è scritto in queste pagine; e le potenzialità che il Battesimo immette in noi sono riassumibili nelle tre virtù teologali – Fede, Speranza e Carità – che sfociano in quella che è la condizione della vita secondo Cristo: un’esistenza gioiosa e libera, perché amata. Il libro di Luigi Maria Epicoco si propone, dunque, di riflettere e ripensare queste “tre virtù” a partire dalla vita stessa, illuminata da alcune storie bibliche, che divengono traccia e provocazione per l’esistenza di ognuno.
FORTI NELLA FEDE
di don Mauro Margagliotti (Marcianum Press con illustrazioni di Isacco Saccoman)
Presentazione del libro attraverso un’intervista all’autore che spiega il libro:
HAI SCRITTO “FORTI NELLA FEDE” A PARTIRE DALLA VITA DELLA PARROCCHIA
Si esatto, un libretto agile di un centinaio di pagine, proprio perché fosse abbordabile dai giovani che mi sembrano un pò restii alla lettura, ma allo stesso tempo perché potesse dare contenuti e spunti di riflessione adatti a loro. Ho cercato, ma mi dirai tu se ci sono riuscito, di essere facile nel linguaggio evitando di allungare troppo i ragionamenti e le citazioni che si sarebbero potute fare.
COME E’ SORTA L’IDEA DI QUESTO LIBRO?
Come si diceva prima è nata dalla vita della parrocchia, un dialogo con una ragazza della parrocchia che chiedeva di tenere conto che i ragazzi della sua età (17 anni) hanno bisogno di essere rafforzati sulle cose essenziali della fede e così nei giorni e nelle settimane dopo questo dialogo mi sono messo a scrivere immaginando di rispondere e chiacchierare con questa ragazza, che si chiama Maddalena.
E’ UN LIBRO PER I GIOVANI OPPURE ANCHE PER GLI ADULTI
Beh diciamo che io spero che lo leggano i ragazzi dai 15 anni in su, ma mi ha fatto molto piacere quando qualche giorno fa una nostra catechista mi ha detto che è un libro che va benissimo per gli adulti e che lo avrebbe regalato ad un’amica molto presto.
IN POCHE PAROLE CI PUOI DIRE COSA TRATTI?
Vorrei rafforzare la certezza che noi cristiani abbiamo incontrato nella nostra vita il Signore, anzi che lui ci ha cercato e scelti. E tutto questo non è un’illusione, ma una certezza e una forza per affrontare la durezza della vita. Mi sono interrogato tanto negli ultimi tempi di come spesso ai nostri ragazzi abbiamo presentato una fede un pò sdolcinata e basata su Gesù buono e gentile, il che non è certo sbagliato, ma forse abbiamo un pò schivato la croce, nel senso della croce intesa come la durezza della nostra vita e la croce come la massima solidarietà di Gesù con noi. Gesù è andato fino alla morte per noi e questo lo dobbiamo annunciare con tutta la forza, altrimenti come pensiamo di poter dare speranza a quelle famiglie della nostra parrocchia che in questi mesi hanno perduto le mamme… un dolore immenso che trova eco nella croce e nella risurrezione di Gesù e in niente altro. Insomma cerco di stimolare a riflettere a partire dalla vita e dalla persona di Gesù!
QUALI SONO I RIFERIMENTI DEL TUO SCRITTO?
Chiaramente il Vangelo, poi il Magistero della Chiesa che declina il Vangelo nel nostro tempo, e la formazione che mi è stata data in seminario dai miei educatori, ovviamente dentro le pagine ci sono anche gli insegnamenti quotidiani di don Gino, il nostro parroco, che con la sua pazienza e saggezza è una guida sempre preziosa.
Riportiamo anche una recensione da parte di don Fausto Bonini pubblicata su “L’incontro”, settimanale della Fondazione Carpinetum, n. 45 anno 15 di domenica 10 novembre 2019. Clicca sull’immagine a fianco per ingrandire l’articolo.